Ma torniamo all’incontro tra Neste e Steek.
Un incontro che per Steek fu provvidenziale. Avvenne nel bel mezzo della battaglia. Il giovane Steek stava duellando a colpi di sciabola
con due nordisti quando, alle sue spalle, ne sopraggiunsero altri due con delle intenzioni non proprio amichevoli a giudicare dal modo
in cui avevano innestato la baionetta sul fucile.
Fortuna volle che alla scena assistette Neste, non visto dai due nemici, o forse scambiato per una collinetta del terreno per via della
sua tozza forma fisica.
Neste raccolse in tutta fretta un paio tra i molti fucili lasciati sul terreno dai tanti soldati caduti e
li scagliò sulle teste dei nordisti che non caddero a terra solo perché, una volta colpiti, si girarono uno verso
l’altro infilzandosi a vicenda e restando così a formare una H umana.
Steek, che nel frattempo aveva liquidato i suoi due avversari, ringraziò Giobatta dicendogli che gli doveva la vita e che ora gli era debitore.
"Cosa posso fare per te?" chiese a Neste. "Se proprio ci tieni a sdebitarti, presentami tua sorella…" Gli rispose Giobatta a
mo’ di battuta, senza sapere che Steek aveva davvero una sorella di dieci anni più vecchia di lui e carina almeno quanto la madre.
Nichole, così si chiamava la sorella di Steek, sembrava a sua volta una squaw e Neste aveva sempre saputo, fin dall’infanzia,
di essere attratto in modo particolare dalle donne squaw.
Dopo nemmeno un anno, Neste e Steek erano cognati, oltre che amici per la pelle.
Anche nei nomi avevano qualcosa in comune: la "ste". Dove finiva il nome di uno cominciava quello dell’altro.
Ma, quel giorno a Pea Ridge, se Neste salvò la vita a Steek, anche a Steek successe di salvare la vita a qualcuno.
Infatti, sul finire della battaglia, poco prima di battersela in ritirata con quel che restava delle truppe confederate,
Steek notò un nordista che, con la sciabola sguainata, cercava di infilzare un cucciolo di cinghiale il quale,
fuggendo spaventato dalle cannonate, era caduto in una buca scavata da una granata, restandovi prigioniero.
Steek sistemò il nordista, poi prese quell’esserino impaurito, se lo mise sotto la giacca, e fuggì in tutta fretta.
Una volta al sicuro scoprì che quel cinghiale di poche settimane di vita era in realtà una femminuccia.
Steek la adagiò sul terreno e cercò di sospingerla via, verso un bosco, ma l’animale non ne volle sapere.
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